La filariosi cardiopolmonare è una malattia molto grave e contagiosa, a volte mortale. Può essere una minaccia non solo per il cane, ma anche per la famiglia con la quale vive. Il veterinario può fare la prevenzione più corretta, e garantire salute e benessere al cane.
STUDI RECENTI DIMOSTRANO CHE IL RISCHIO DELLA FILARIOSI È IN ESPANSIONE.
8 milioni di cani vivono in famiglia, e di questi quasi 3 su 4 vivono in aree a rischio endemico per la trasmissione della filariosi, o vengono in contatto con queste anche grazie alla maggiore mobilità dei cani al seguito delle loro famiglie.
CHE COS’E’ LA FILARIOSI?
La filariosi è un’insidiosa malattia parassitaria che colpisce cani e gatti. Esiste in due forme: la filariosi cardiopolmonare, dovuta a Dirofilaria immitis, e la filariosi sottocutanea, dovuta a Dirofilaria repens. Entrambi i parassiti sono piccoli vermi, tondi e bianchi, appartenenti alla classe dei Nematodi e sono trasmessi ai nostri animali dalle zanzare tramite il loro pasto di sangue. Pur essendo simili, danno però origine a patologie distinte.
La filariosi cardiopolmonare: quando la zanzara punge un animale parassitato assume, insieme al sangue, le larve del parassita; queste restano nell’insetto per circa due settimane e sono poi pronte per essere inoculate, attraverso un’altra puntura, negli ospiti definitivi, cioè nel cane e nel gatto. Nell’organismo degli animali le larve evolvono nelle forme giovanili e attraverso il circolo sanguigno raggiungono il cuore, dove divengono vermi adulti. Le filarie adulte, quindi, si localizzano nel cuore e nei grossi vasi sanguigni e possono raggiungere dimensioni rilevanti (fino a 15 centimetri di lunghezza); Le filarie adulte si riproducono ed immettono in circolo le larve figlie (microfilarie) che, assunte dalle zanzare, andranno a colpire altri animali, chiudendo così il ciclo.
La filariosi sottocutanea è meno conosciuta, può colpire, a differenza di quella cardiopolmonare, anche l’uomo, costituendo una zoonosi.
Il ciclo biologico è analogo al precedente e la trasmissione avviene sempre tramite le zanzare. L’unica differenza è quella della localizzazione dei vermi adulti, che qui si stabiliscono nel sottocute. Negli animali il parassita è responsabile di forme cutanee. Nell’uomo il parassita non completa il proprio ciclo biologico e determina lesioni nodulari di 1-2 centimetri di diametro nel punto di inoculazione. Sono segnalate in letteratura medica anche forme oculari. Il ciclo biologico delle filariosi ha nel cane una durata di 5-6 mesi. Una singola puntura di zanzara può trasmettere contemporaneamente entrambe le filariosi. I parassiti adulti sopravvivono a lungo negli animali, arrivando a una durata di 5-6 anni di vita.
I sintomi
Il cane contrae la malattia nel periodo che va da aprile a ottobre, quando sono presenti le zanzare. I primi sintomi compaiono tuttavia diversi mesi dopo l’infestazione, quando l’organismo reagisce contro il parassita e il cuore, danneggiato e sfiancato dalla presenza delle filarie, inizia a funzionare male. Il cane appare stanco, tossisce, è affannato anche dopo piccoli sforzi e, con il passare del tempo, diviene sempre più inappetente e depresso.
Si parla, in questo caso, di “sindrome da minor rendimento”. In seguito, il danno cardiocircolatorio si aggrava e la malattia si ripercuote negativamente su tutto l’organismo, provocando difficoltà respiratorie, accumulo di liquido a livello addominale ed anche problemi neurologici.
Se la filariosi cardiopolmonare non viene riconosciuta e curata, può portare a morte il cane.
E’ GIA’ IL MOMENTO DI INIZIARE LA PREVENZIONE!!! IN AMBULATORIO TROVERETE TUTTE LE INFORMAZIONI PER I VOSTRI AMICI ANIMALI!!